Le anomalie del flusso di sangue al cervello sono legate a un più rapido declino
Un'ecografia del collo potrebbe diagnosticare le persone a rischio di demenza anni e anni prima della comparsa dei sintomi. È la promessa che arriva da uno studio condotto presso la University College London (UCL) e presentato al congresso dell'American Heart Association (AHA) a Chicago. Diretto da Scott Chiesa, lo studio mostra che chi ha problemi circolatori nei vasi arteriosi che portano sangue (ossigenato) al cervello, è soggetto a più rapido declino cognitivo nell'arco degli anni e il declino cognitivo è spessissimo l'anticamera della demenza.
All'inizio dello studio gli esperti hanno sottoposto il campione all'ecografia del collo e a una prima valutazione delle abilità cognitive, ripetuta poi più volte nell'arco di 15 anni. Coloro che all'inizio del lavoro presentavano anomalie del flusso, nell'arco dei 15 anni vanno incontro a un più rapido declino cognitivo, un'accelerazione pari a quello che si osserverebbe nell'arco di 1-1,5 anni di normale invecchiamento. "La demenza - sottolinea Chiesa - è il risultato finale di decadi di danni vascolari, quindi nel momento in cui una persona sviluppa la demenza è già troppo tardi per fare qualunque cosa". "Bisogna intervenire prima possibile - conclude - per capire come prevedere chi progredirà realmente verso la demenza e concentrarsi sulla prevenzione per questi individui".
fonte: ansa
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